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Presentazione Piano di Riqualificazione dell'area Mineraria ex Motosi

Lo scorso 28 settembre a Manziana è stata presentata pubblicamente la ‘Vision’ per il recupero e la riconversione del sito della Solfatara ovvero il Piano di Riqualificazione dell’area mineraria ex Motosi. Il documento rappresenta un modello importante di sviluppo locale, una buona pratica di governance del territorio ed è il risultato di un lavoro durato 4 anni.

Questa iniziativa infatti è stata uno dei casi studio selezionati dal progetto europeo TURaS, supportato finanziariamente dal VII Programma Quadro dell’Unione Europea e composto da 11 partner rappresentativi di altrettanti territori a carattere rurale vicini a grandi città del Vecchio Continente (Bruxelles, Dublino, Londra, Roma, Sofia, Ljubljana, Nottingham, Siviglia, Rotterdam, Stoccarda e Aalborg).

Il partenariato locale di Turas invece ha visto coinvolti BIC Lazio (Spazio Attivo di Bracciano), società in house della Regione Lazio e l’Università Agraria di Manziana, oltre naturalmente i tecnici progettisti di OSMOS Transversal Planning.
Obiettivo di Turas, in questa partita, il recupero di siti ed edifici dismessi attraverso la realizzazione di infrastrutture ecosostenibili, il supporto di economie di piccola scala ma soprattutto la partecipazione attiva delle comunità endogene.

Turas ha voluto dire anche sperimentare il significato effettivo di termini quali concertazione, partenariato, bottom up, reti ed integrazione. Un modello virtuoso la rete che si è creata attorno a questa esperienza: canale di finanziamento europeo, tutti gli attori del territorio coinvolti per raggiungere l’obiettivo comune ovvero portare a ‘nuova vita’ un bene collettivo come l’area ex Motosi in un’ottica di crescita sostenibile del territorio. Quindi un percorso effettivamente partecipato e molto coinvolgente.
In prima linea Alessio Telloni, presidente dell’Università Agraria di Manziana ma anche il partenariato europeo di Turas che ha promosso un approccio innovativo disseminando scenari e strategie nuove nelle politiche locali.

La giornata del 28 è stata effettivamente molto proficua. La mattina si sono svolti alcuni B2B tra imprenditori locali e stakeholder per verificare la fattibilità economica del progetto, illustrare nuovi modelli di business ed eventuali compartecipazioni finanziarie.
Nel pomeriggio il momento esclusivamente conferenziale con la presentazione della Vision.
Dal lavoro svolto sono emerse tre linee di sviluppo del sito tra loro complementari: la PORTA D’ACCESSO come centro servizi per attività di ospitalità, ristorazione e progetti didattico-culturali; sul versante delle ENERGIE RINNOVABILI invece è stata ipotizzata la realizzazione di un piccolo impianto a biomasse da legno cippato per rendere il sito autonomo dal punto di vista energetico. Infine relativamente alla tematica INNOVAZIONE IN AGRICOLTURA è stata avanzata la proposta del sito come luogo fisico di sperimentazione.

Fin qui la fase puramente progettuale, ora dovrà partire quella operativa attraverso azioni di fundraising per la realizzazione effettiva del piano di lavoro. 
Nel frattempo l’Università Agraria di Manziana è aperta alla comunità locale (potete scrivere a universitagraria@libero.it) per accogliere istanze nuove finalizzate al miglioramento del progetto.